Vai al contenuto
Home » Eventi » The Grace of Love

The Grace of Love

    The Grace of Love

    MARIE MALHERBE – MOSTRA PERSONALE

    Dal 1 AL 30 LUGLIO 2022

    INAUGURAZIONE: 1/7 ALLE ORE 18.00

    espone:

    • Malherbe
      Malherbe

      Nata a Nizza nel 1975. Dopo una formazione ecclettica a Ginevra leggi tutto »

    L’associazione culturale ImagoArs ha il piacere di annunciare le date della mostra personale di pittura di Marie Malherbe che si terrà dal 1 al 30 Luglio 2021, a Venezia, nel Laboratorio del Ghetto del centro per le arti IMAGOARS.

    Per presentare la mostra prendiamo in prestito le parole di Francesca Ruth Brandes (Museo Ebraico di Venezia):
    “Opere che bruciano, queste di The Grace of Love di Marie Malherbe. Piccoli scrigni incandescenti per un testo d’inusitata carnalità. La forza dell’elemento femminile, il tripudio della natura fanno spazio ad una linea nascosta, inesprimibile, talvolta difficile da contenere. La verità, nelle tele di Marie, emerge implacabile.

    Il Cantico non è opera lieve, serena. Vi si scrive che l’Amore è duro / Come la Morte; la luce è iperdefinita, ma la consistenza è di roccia. L’impulso, l’impeto vitale sono persino temibili, nel dichiarare quella passione totale, quell’amore omnicomprensivo.
    L’artista procede luminosa, ma non perde mai di vista il codice dei versi. È la materia «molto buona e bella» come sostiene Genesi 1, 27 e 31, ma cela anche qualcos’altro. Esiste l’intesa perfetta, ad immagine di Dio, in cui l’immagine amorosa è sospesa in un Presente senza ombre, eppure si scorge un desiderio più alto, più complesso dell’immediatezza sensuale.

    Al di là dell’interpretazione, al di là di ogni mimesi raffinata – che sono, da sempre, cifre del suo percorso formale ed intellettuale – ciò che colpisce è la trasfigurazione del racconto, la scelta della chiave giusta per accedere al mistero. L’epifania del senso di ogni cosa: la gioia, ma anche il dolore, la morte. Incredibile parlare di morte, nei giardini di Marie, eppure i segni ci sono tutti, perché non esiste vita che non conosca fine; è la finitezza umana che si canta, di fronte alla perfezione divina. Il resto è meraviglia, affido totale, fede.”

    MENU