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ORIGINI

    ORIGINI

    DONATELLA BARTOLI – MOSTRA FERSONALE

    Dal 11 DICEMBRE 2016 AL 11 GENNAIO 2017

    INAUGURAZIONE: DOMENICA 11/12 ALLE ORE 11.30

    con la presentazione di Roberta Gubitosi

    espone:

    • Bartoli
      Bartoli

      È nata a Trieste l’11 dicembre del 1962, e dopo aver completato il regolare corso di studi leggi tutto »

    L’associazione culturale ImagoArs ha il piacere di annunciare le date della mostra personale di Donatella Bartoli “ORIGINI” che si terrà dal 11 dicembre al 11 gennaio a Venezia, nel Laboratorio del Ghetto del centro per le arti IMAGOARS.

    L’acqua gorgoglia, corre, trascina in mulinelli, forma turbini: siamo alle foci del fiume Timavo guardando sembra che a tratti l’acqua si plachi e si fermi, ma ad una più attenta osservazione si nota che è, al contrario, in atto una forza primordiale che l’uomo non può del tutto né comprendere, né circoscrivere. Questo posto è magico ed è carico di un potenziale energetico primordiale che anche il più distratto osservatore non può ignorare, questo posto ha ispirato il mio quadro “Origini” da cui è poi scaturita tutta la mostra veneziana.

    In queste terre dove l’acqua dolce dei fiumi disegna dedali e labirinti, tra la sabbia e la laguna è iniziata proprio qui, tra Grado e Aquileia, l’avventura che è diventata la città di Venezia. L’arabesco d’oro di questa città millenaria ponte tra la cultura latina e quella orientale, parte da questo lembo di terre lambite dal mare.
    I cittadini di Aquileia fuggono dalle incursioni barbare e si rifugiano in un primo tempo a Grado e poi iniziano, insieme agli abitanti di altre cittadine lagunari, a costruire tra i lembi degli isolotti di terra ponti, palazzi e chiese.
    É un Progetto sacro di civiltà, bellezza e fede. Il mare Adriatico è la ricchezza di Venezia e da esso essa trae origine e vita, ma il mare è anche pericolo, quando la Bora s’infuria gettandosi verso l’Istria e la Dalmazia per le imbarcazioni venete non sempre è possibile trovare salvezza, chissà quante navi ancora nascondono le loro merci sommerse sepolte dalle profonde acque del Quarnero. Non sono solo la potenza degli elementi atmosferici scatenati a preoccupare gli equipaggi ma anche i pirati Uscocchi oppure i Turchi. Anche questi possono essere dei seri antagonisti dei mercanti che veleggiano sotto la bandiera del leone alato. Ed ecco tra le coste spuntare timide chiesette, a volte solo cappelle, sorte dalla pietà popolare di chi salvatosi dalla furia della Natura o da quella degli uomini è potuto ritornare ad abbracciare la propria donna e i propri figli. Da queste considerazioni nasce il quadro: “Dal mare la vita e il pericolo” e anche quello rappresentante la cittadina di Lussingrande e l’altra tela che rappresenta Capo Promontore, punto che attraversato risulta essere un baluardo di uno scampato pericolo.
    Si continua il viaggio fino al traguardo di un’isola greca, si caricano e scaricano le merci, nasce il mio: “Nostalgia del mare” dopo i marosi dell’Adriatico l’isola ionia regala il conforto di una pausa meritata dalle fatiche navali. La “nostalgia del mare” colpisce ben presto tutto l’equipaggio, dall’ultimo mozzo al capitano, si ritorna allora verso i propri lidi, si torna all’origine del proprio percorso, alla “Laguna Madre” appunto, titolo di una mia opera pittorica esposta in questa mostra. Si veleggia tra gli isolotti di sabbia attenti a non incagliarsi, questo è l’ultimo pericolo e non bisogna sottovalutarlo, dopo quello delle tempeste, della Bora e dei pirati, tra queste secche si può perdere tutta la merce e la nave. Tra questi isolotti spuntano uccelli a rasserenare l’animo come nel mio: “Laguna con aironi”ma l’obiettivo di tutto l’equipaggio è ritornare nella città dove: “Le nubi incontrano il mare” perché: ”L’aria di Venezia” è diversa da quella delle altre città è un’aria ricca di odori, non sempre piacevoli, sa, come dicono i veneziani: “de freschin” pure anche quello piace, quel senso di sogno e pace che accarezza ogni viandante e innamora.
    Infine sani e salvi una preghiera, un cero, un ex voto nelle: “Chiese di Venezia” per ringraziare di aver compiuto sani e salvi un percorso così incerto e pericoloso.

    Venezia, il suo millenario impero, la sua lingua dolce e cantilenante, le mie “Origini” i miei avi, i miei nonni e i miei genitori istriani di Pirano e Cittanova vivevano sotto la protezione di quel leone alato che univa le genti e le accomunava in una cultura di convivenza. Tutto è stato sconvolto dalla modernità, i popoli strappati alle loro terre d’origine, e a minacciare la laguna si appresta Marghera con i suoi veleni o le gigantesche navi da crociera. Questa mia mostra è un viaggio che porterà i visitatori verso l’acqua, il mare, le coste, l’avventura di scoprire ciascuno quali siano effettivamente le proprie “Origini”.

    Allegati

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